Abbiamo partecipato all'inaugurazione del primo Cannabis Social Club di Milano. Una "tre giorni" interessante ed intensa, ricca di contenuti. Vi riportiamo quelle che sono state le curiosità e le domande più frequenti...
Come nasce il "The Hemp Club"?
La forza del progetto è nell'Unione di situazioni complementari e collaborative negli obiettivi.
La forza del progetto è nell'Unione di situazioni complementari e collaborative negli obiettivi.
Diritti civili e umani, libertà di scelta e di cura trovano asilo al The Hemp Club. Molte realtà del settore cannabico si trovano a dar forma a questa vera e proprio rivoluzione culturale, come ad esempio: Cannabiservice, associazione per la prescrivibilitá della cannabis terapeutica, Radicali Italiani, sede del capoluogo lombardo, con la realtà di Meglio Legale e il progetto bombing IoColtivo, l'ass. UAAR e la presenza dei Giovani Parkinsoniani. Queste associazioni coesistono sotto lo stesso tetto unite dal Social Club Milanese in un'ulteriore tutela legale collettiva per associati e realtà associative.


Gli associati sono pazienti cannabici?
Si, la maggior parte sono persone che hanno scelto la cannabis come cura naturale per alleviare o risolvere patologie croniche o da stress. Possono consumare la loro terapia nella room dedicata, ogni paziente ha la sua varietà indicata dal medico, ma per ulteriori precauzioni sono a disposizione dei pazienti dei test immediati per il covid19.
All'interno dell'associazione è allestita una stanza per le visite mediche ed è possibile delegare i ritiri in farmacia, ma non hanno perso tempo infatti da Marzo hanno già assistito molti pazienti grazie al sistema Cannabiservice.
Come si pensa di poter produrre cannabis nella legalità?
La produzione di cannabis all'interno del social club non è normata da una legge bensì è una provocazione sullo stile radicale, basato sul diritto di cura, sulla sentenza della Cassazione che libera l'autocoltivazione per uso personale ed esclusivo. Con un limite minimo di 100 aderenti e un tetto massimo dato dalla superficie sfruttabile a tale scopo, si garantisce l'uso personale nel giardino collettivo indoor. Non oltrepassando i limiti dati dalla prescrizione nella produzione stessa.
